Perché Airbnb potrebbe essere un buon investimento

Nel 2016 usai Airbnb per la prima volta. Fu semplice e divertente programmare l’intero viaggio nei Balcani selezionando e scegliendo tra gli alloggi disponibili. Nonostante siano passati 6 anni, di quel viaggio ricordo quasi tutto e, in particolare, le case.
Ricordo quella in riva al mare, in Croazia, che se aprivi la finestra ti addormentavi con lo sciabordio delle onde. O quella nella splendida Sarajevo, che per arrivarci bruciai quasi la frizione perché la strada era stretta e con una pendenza illegale. L’affittava un fotografo, alle pareti erano appesi alcuni dei suoi lavori e quando giunse il momento di partire ci attardammo una buona oretta a chiacchierare dei rispettivi lavori, delle nostre vite.

Per me e mia moglie fu un modo per vivere le città in modo più autentico, assaporando ogni dettaglio della vita di quartiere: persone, abitudini, suoni, tradizioni. Quell’estate ci sentimmo cittadini più che turisti, una differenza sostanziale per chi non ama tornare da un viaggio con un magnete made in China.

6 anni dopo la mia prima esperienza con Airbnb ho deciso d’investire sulla creatura di Brian Chesky, Joe Gebbia e Nathan Blecharczyk. Sperando il viaggio sia altrettanto piacevole come quello nei Balcani, vi elenco ora le ragioni dietro questa scelta.

Parola d’ordine: flessibilità

Il mondo del lavoro è cambiato. Solo 3 anni fa se aveste proposto al vostro capo di lavorare da casa due o tre giorni alla settimana vi avrebbe riso in faccia. Oggi non solo è normale, ma le aziende più illuminate concedono al dipendente fino a due settimane consecutive di smartworking senza vincolo di location. Vuoi farti una settimana a Palermo e una a Parigi? Vai pure, basta avere una connessione.

A beneficiare di questo trend non sono solo le aziende cloud e software (come Zoom, Monday.com, Atlassian e Cloudflare, tutte presenti nel mio portafoglio personale) ma anche Airbnb. Nell’ultimo trimestre la metà delle notti prenotate hanno riguardato soggiorni di una o più settimane, una notte su cinque prenotazioni di almeno un mese. L’azienda è stata abile nel reagire prontamente agli eventi e adattarsi ai tempi che cambiano.

Le persone vogliono flessibilità e Airbnb gliela offre, tanto da metterla in bella mostra in home-page.

Soffermiamoci qualche secondo sulle parole utilizzate. Prima una domanda molto semplice che, a ben guardare, è molto più di una domanda: è un modo per dirci “Airbnb è ovunque in tutto il mondo, devi solo scegliere“. E se non sappiamo dove andare ci viene in soccorso un bellissimo: “Sono flessibile“. Se tra tutte le opzioni possibili hanno scelto proprio questa è perché “Sono flessibile” risponde a un bisogno del target. Proprio come la domanda “Dove vuoi andare?” anche con queste due parole Airbnb sta lavorando sul proprio posizionamento, ci sta dicendo “con noi puoi andare dove vuoi, quando vuoi, in totale libertà e senza impegno”. La funzione “Sono flessibile”, lanciata nel maggio del 2021, è stata già usata 800 milioni di volte. E poi c’è l’immagine. Non una casa qualsiasi, ma un’atmosfera. La foto evoca magia ed unicità.

Quando studio un’azienda parto sempre dalla così detta “vision statement“, una frase che esprime la visione e la mission della compagnia. Quella di Airbnb è “Belong Anywhere“, sintesi che abbraccia i viaggiatori di tutto il mondo, evocando in loro un senso di inclusione e appartenenza all’intero pianeta.

Come guadagna Airbnb e la sua valutazione

Con più di 4 milioni di host sparsi su oltre 100.000 città e 220 paesi, Airbnb si pone come intermediario tra proprietari di alloggi e ospiti prendendo una commissione tra il 15 e il 20% su ogni transazione. Questo si è tradotto in entrate pari a 1 miliardo e mezzo negli ultimi 3 mesi del 2021, in aumento del 78% rispetto all’anno scorso.

Fonte: lettera agli investitori

E se è troppo facile confrontare con le performance del 2020 vi stupirà scoprire che la revenue del 2021 è superiore del 25% rispetto quella del 2019: $6.0B. I tagli sulle spese hanno portato Airbnb vicinissima alla profittabilità: per il 2021 la perdita netta è stata di $352M vs $4.6B dell’anno precedente.

Ok ma quanto care sono le azioni di Airbnb? Parlando di valutazione il rapporto Price/Sales è a 17, più elevato di Booking ed Expedia (rispettivamente a 8 e 3.26) ma più basso rispetto i mesi successivi all’IPO. Con un TAM (total addressable market) stimato essere almeno di $3.4T e ipotizzando la capacità dell’azienda di prendersi una fetta del 15% vorrebbe dire generare revenue per $450B, 75 volte la revenue generata nel 2021 o 4 volte la capitalizzazione odierna. Siamo davvero solo all’inizio.

Altri motivi per cui ho investito su Airbnb

Quando decido d’investire su un’azienda non spulcio solo nei bilanci ma soppeso vari fattori. In questo caso sono stati:

  • Notorietà: Airbnb è una delle prime piattaforme che vengono in mente quando pensi alle vacanze (top of mind), il brand è conosciuto e apprezzato.
  • Comunicazione: gli spot di Airbnb sono molto belli, semplici e originali. La campagna “Made possible by Hosts” è opera di una delle agenzie di comunicazione più creative al mondo: Droga5.
  • Strategia per il 2022: nell’ultima lettera agli azionisti è tutto nero su bianco. L’azienda intende focalizzarsi su 3 punti: vivere ovunque con Airbnb, sbloccare la prossima generazione di hosts, Airbnb diventa l’host definitivo. I più curiosi possono approfondire a pagina 8 della lettera disponibile qui.
  • Partecipazione dei fondatori: i 3 co-fondatori detengono più del 20% delle azioni, allineando di fatto i loro interessi a quelli degli azionisti.

Conclusioni

Penso che Airbnb possa presto diventare una delle colonne portanti del mio portafoglio personale. L’incremento dei soggiorni lunghi, il grande lavoro sulla selezione di host, location ed esperienze esclusive sommate agli altri fattori che ho elencato mi hanno spinto a investirci senza neanche troppi dubbi. Certo i rischi ci sono, si pensi alla competizione (Booking) o alle normative che alcune città potrebbero adottare per regolamentare o, peggio, vietare gli affitti brevi. Rischi che tuttavia mi sento di prendere allocando per lo più una percentuale del portafoglio al momento bassa sull’azienda.


Ovviamente spero che l’investimento possa crescere, ma in cuor mio spero anche che il prezzo da pagare non sia proprio l’autenticità dei quartieri. Sarebbe davvero triste vedere città svuotate di abitanti per far spazio a camere instagrammabili.

Buoni investimenti a tutti.




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