iQiyi, “il Netflix” della Cina.

Che cos’è iQiyi.

iQiyi (pronuncia “ai-kju-jie“) è un servizio di video streaming molto diffuso in Cina che vanta oltre 60 milioni di abbonati e più di 500 milioni di utenti attivi, numeri impressionanti che lo proiettano tra i siti di video più grandi al mondo. Invito i più curiosi  a visitare  la piattaforma e lasciarsi travolgere dai colori sgargianti e dalla miriade di contenuti presenti, anche solo per uscire dalla bolla “occidentale” ed atterrare in quello che sembra un mondo lontano mille anni luce.

iqiyi

Differenze e somiglianze tra iQiyi e Netflix

Da molti viene paragonato a “Netflix” perché sia produttore che distributore di contenuti video.  La più grande differenza sta nel modello di business: gli utenti possono scegliere se pagare un abbonamento mensile e godere di numerosi privilegi-accesso a contenuti originali, zero pubblicità, programma fedeltà, concerti dal vivo e molti altri- oppure non pagare nulla e sfruttare la piattaforma come fosse Youtube, quindi accesso a video caricati dagli utenti con interruzioni pubblicitarie.

I soldi li fa dagli abbonati (80.7 milioni, dati aggiornati a novembre 2018) e dagli inserzionisti (349 milioni di dollari nell’ultimo quarto). Ma proprio come Netflix brucia una montagna di soldi nella produzione di contenuti originali: 876 milioni di dollari spesi per produrre i contenuti più richiesti. La strategia è la medesima: convincere sempre più persone ad abbonarsi grazie a un’offerta di contenuti unica.

Il potere delle partnership

Nel 2016 Netflix rinunciò a entrare nel mercato cinese per numerose ragioni. La decisione fu quindi quella di dare in licenza i propri contenuti alle piattaforme già forti sul mercato. Un anno dopo iQiyi siglò un accordo con Netflix che prevedeva  l’esclusiva di alcuni show originali (Stranger Things, Ultimate Beastmaster, Black Mirror, Mindhunter, BoJack Horseman).

La seconda grande partnership che ha fruttato più di un milione di abbonati è stata

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L’home page di Jd.com. Non è bellissima?

quella con Jd, uno dei più grandi e-commerce cinesi: gli utenti che sottoscrivono l’abbonamento su uno dei due servizi può avere gratuitamente l’abbonamento all’altro. Questa mossa dovrebbe dare una forte spinta alle sottoscrizioni a pagamento, tranquillizzando gli investitori preoccupati per la crescita dei costi nella produzione dei contenuti.

 

Dall’IPO  a oggi e aspettative per il futuro

Quotatosi solo ad aprile del 2018, è finito subito sotto il mirino degli investitori che ne hanno spinto le quotazioni a livelli esagerati: +300% in pochi mesi.

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Dopo il rally del titolo il tracollo fino a tornare ai livelli dell’IPO (Initial Public Offering).

Quello che sale deve anche scendere, disse Newton. E infatti dopo un’ascesa quasi irrazionale ecco il crollo dovuto principalmente a tre fattori:

  • prese di profitto,
  • crescita dei costi per la produzione dei contenuti,
  • tensioni sui mercati dovuti alla trade-war tra USA e Cina.

Ho deciso di sfruttare il crollo per comprare ai primi di gennaio ritenendo che a quei prezzi fosse davvero un’occasione d’oro, e lo credo anche ora finché resta sotto i 25$. Cosa ci riserva il futuro? Il titolo salirà ancora se dal prossimo earning report (previsto il 12 febbraio 2019) risultasse un sostanziale aumento degli abbonati. Difficile stabilire il target di questo rialzo, ma trattandosi di uno stock molto caldo non è escluso che torni sui massimi, cosa che per altro sta già facendo essendo cresciuto quasi del 50% dal minimo. Arrivederci al 12 febbraio quindi, buoni investimenti a tutti.

Disclosure: l’autore dell’articolo possiede le azioni iQiyi.

 

Un pensiero riguardo “iQiyi, “il Netflix” della Cina.

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