Quest’oggi sono lieto di condividere con i lettori il Portafoglio dedicato ai digital asset.
L’idea è quella di mostrare in concreto quali siano i digital assets in cui credo maggiormente attualmente e aggiornare nel corso del tempo le posizioni detenute e le rispettive percentuali di allocazione in ciascuna di esse. Sebbene i digital assests siano esposti a forti oscillazioni in termini di prezzo ho deciso di adottare la politica buy, verify & hold per il fatto che non ci si può improvvisare trader e inseguire il sentiment del mercato, che in ambito crypto, è ancora più schizzofrenico che sulla borsa tradizionale.
Per questo motivo 2 cose sono fondamentali:
- selezionare con estrema attenzione i progetti su cui si sceglie di investire soppesando il fattore rischio/rendimento, valutando lo storico in termini di fondamentali (scopo del progetto, hack pregressi/network downtime, tokenomics, prospettive future). Un volta selezionati i progetti in base alle regole sopracitate è necessario continuare a verificare nel tempo che la tesi per cui si è deciso di investire proprio su quel progetto e non su un altro sia sempre valida
- investire solamente ciò che si è disposti a perdere. In questo modo, se le cose dovessero andare male non ci saranno impatti sul proprio stile di vita.
BITCOIN
% di allocazione: 40%
É l’asset più capitalizzato del mercato crypto (dominance di mercato 40%), il più longevo e ha dimostrato negli anni di essere affidabile e sicuro non avendo mai subito hack. La sua adozione è in continua espansione con una crescita, al contrario del prezzo, costante e lineare: nel 2022 è stato raggiunto il valore di 1 Miliardo di indirizzi attivi. L’interesse di Paesi, Hedge Fund, Società di investimento (vedi Blackrock), istituzioni, aziende è sempre in aumento. Al contrario di quanto si pensi il mining di Bitcoin è sempre più proiettato verso l’utilizzo di energie rinnovabili incentivando gli investimenti nel settore green da parte di aziende attratte dagli importanti ritorni che l’asset digitale più capitalizzato al mondo ha mostrato nel tempo di fruttare.
Trattandosi di un sistema rivoluzionario peer-to-peer va ad eliminare la necessità di avere un intermediario tra chi invia e chi riceve, va da sé che banche e simili sono efferati oppositori di bitcoin. In particolare, le banche centrali e i governi un po’ di tutto il mondo sono contrarie all’adozione di Bitcoin. È chiaro che questo “contro” ha un peso non indifferente nel bilanciamento di questo asset nel portafoglio.
ETHEREUM
% di allocazione: 30%
É il secondo asset più capitalizzato del mercato crypto (dominance di mercato 20%) ed è il leader indiscusso di tutto il grande mondo della DeFi (finanza decentralizzata) essendo stato il primo progetto a introdurre nel mondo crypto i concetti di smart contract e su cui sono nate la maggior parte delle dApp (decentralized applications) ed NFT in circolazione. Ethereum può essere considerato a tutti gli effetti una sorta di Internet del mondo crypto, in particolare della DeFi, in quanto su di esso sorge la maggior parte della DeFi, ad oggi. Sappiamo, nel tempo, quanto sono cresciute aziende come Google, Facebook, etc. e che ritorni incredibili ci avrebbero regalato se avessimo investito alla loro nascita, ora pensiamo a quanto sarebbe cresciuto di valore in termini di mercato Internet se solo si fosse potuto “investire” su di esso. Ecco, su Ethereum si può investire e personalmente credo che nel lungo termine potrebbe restituire soddisfazioni incredibili. Sebbene la strada per il successo sia costellata di se e di ma, fino ad oggi Ethereum si è dimostrata all’altezza delle sfide che ha dovuto affrontare. La sua leadership in questi ultimi anni sta venendo minacciata da altri validi progetti ma che a mio avviso sono ancora ben lontani dall’ottenere una fetta di mercato e una community grande come quella di cui Ethereum gode oggi. Ciò non toglie che questi altri progetti, come si vedrà di seguito, siano di grande interesse. Ad ogni modo a riguardo del grande dibattito relativo ai così detti “Ethereum killer” io credo che non necessariamente ci sarà qualche progetto che andrà a rimpiazzare Ethereum ma che piuttosto lo andrà ad affiancare in quanto il mercato in questo settore è davvero vastissimo. Infine, va ricordato che Ethereum è ormai prossimo al tanto famigerato “Merge” in cui il metodo di consenso passerà da PoW a PoS rendendo la rete sicuramente estremamente più green e meno energivora. Il prossimo passaggio sarà lo “sharding” che consisterà nel introdurre catene parallele alla principale in modo tale da alleggerire, velocizzare e auspicabilmente rendere più economiche le fee del network. Inoltre, anche la tokenomics cambierà in quanto ci sarà un tasso di emissione di nuovi token ETH nettamente inferiore rispetto ad ora e questo, a parità di domanda, potrebbe impattare in maniera significativa il prezzo al rialzo.
É giusto considerare, quando si decide che percentuale del portafoglio dedicare a questo asset, il fatto che i così detti Ethereum Killer (Layer 1 come: Solana, Avalanche, Fantom, Binance Smart Chain, Cardano, Polkadot, Near Protocol, etc.) sono in continua crescita e già oggi offrono velocità di transazioni infinitamente più elevate e “fee” minime rispetto ad Ethereum. In parte ciò è dovuto al fatto che il traffico su questi network è molto inferiore rispetto a quello su Ethereum ma è saggio non sottovalutare la concorrenza e anzi va studiata e capita. Non temo la concorrenza in questo settore in quanto solo una sana concorrenza porta a migliorie sostanziali nei progetti che vogliono crescere. Il tanto famigerato Ethereum 2.0 che dopo merge e sharding finalmente vedrà la luce è la speranza per Ethereum di mantenere la leadership nel settore e continuare a puntare sempre più in alto.
AVALANCHE
% di allocazione: 15%
Come accennavo sopra è saggio guardare e studiare i progetti più validi nell’ ambito dei Layer 1 (si dice layer 1 un protocollo che elabora e finalizza le transazioni sulla propria blockchain. Tali protocolli hanno anche un proprio token nativo, utilizzato per pagare le commissioni di transazione) e, dopo Ethereum, quello che più mi convince è sicuramente Avalanche in quanto mira a migliorare la scalabilità senza compromettere la decentralizzazione, con un approccio unico nel settore sfruttando 3 Blockchain e numerose Subnets. Il progetto è senza dubbio affascinante e ha enormi potenzialità su cui non posso soffermarmi ora.
Come tutti i progetti recenti anche Avalanche deve superare la prova del tempo in termini di sicurezza e affidabilità della rete. Basti pensare a Solana, progetto sicuramente interessante ma il cui cammino è costellato di downtime della rete e attacchi hacker. Per ora Avalanche si è dimostrata all’altezza ma diamole ancora del tempo per provarlo. Consiglio di fare un giro sul loro sito e farsi un’idea del progetto perchè merita.
CHAINLINK
% di allocazione: 7%
Chainlink è uno dei progetti più utilizzati nel settore delle criptovalute in quanto offre oracoli decentralizzati in grado di fornire dati esterni agli smart contract su Ethereum. Le blockchain non hanno un sistema affidabile per accedere a dati esterni. La difficoltà del collegare dati off-chain con dati on-chain è una delle grandi sfide degli smart contract. Chainlink cerca di risolvere questo problema fornendo un servizio di oracoli decentralizzati. In breve, un oracolo è un programma che traduce i dati esterni in un linguaggio comprensibile per gli smart contract (e viceversa).
Va detto che se troppe piattaforme dipendono dallo stesso servizio di oracoli, esse subiranno un blackout nel caso in cui Chainlink smettesse improvvisamente di funzionare come previsto. Essendo Chainlink un sevizio di oracoli decentralizzato non ha un singolo punto di errore percui questo scenario sembra improbabile. Tuttavia va ricordato che a settembre 2020, i nodi di Chainlink hanno subito uno “spam attack” in cui il responsabile ha sottratto potenzialmente fino a 700 ETH dai wallet degli operatori. L’attacco è stato risolto rapidamente, ma ci ricorda che non tutti i sistemi sono completamente resilienti ad attività dannose. La scelta di investire su Chainlink ricade nel fatto che questo progetto è leader nel ramo degli oracoli di cui gli smart contract necessitano per interagire col mondo reale.
THORCHAIN
% di allocazione: 5%
THORChain è un protocollo di liquidità decentralizzato che permette agli utenti di scambiare asset in un ambiente permissionless. Se si crede nel futuro dei digital asset, si crede nella decentralizzazione e THORchain, a mio avviso, è uno di quei progetti che incarna alla perfezione ciò a cui un progetto DeFi deve aspirare. Creare un exchange autonomo e decentralizzato è un impresa titanica ma fino ad ora le scelte della community sono sempre state intelligenti. A differenza di altri protocolli cross-chain, THORChain non effettua il wrapping (rappresentazione di una criptovaluta da un’altra blockchain e che ha lo stesso valore di quella originale) degli asset prima di uno scambio. Utilizza invece gli asset nativi su THORChain per eseguire degli scambi autonomi e trasparenti. Questo aumenta di molto la sicurezza e rende unico questo progetto. Inoltre, il progetto ha recentemente introdotto un potente strumento chiamato Aggregatore con il quale ora si può scambiare nativamente più di 4500 asset in maniera permissionless, evitando bridge o wrapping degli asset. Infine, senza entrare nel dettaglio, in questi ultimi mesi abbiamo visto grandi fallimenti in ambito CeFi (centralized finance) e a prese di posizione da parte di alcuni DEX (decentralized exchange) che mi fanno pensare quanto il progetto THORchain sia valido e stia continuando a svilupparsi in maniera organica ed efficiente. A onor di cronaca, va ricordato che tempo fa è stato hackerato più di una volta, so che questo può far storcere il naso (giustamente), ma il progetto era ancora in fase beta e anche nei periodi più difficili ha sempre dimostrato grandissima trasparenza e resilienza uscendone ogni volta più forte e un livello di sicurezza maggiore. Il progetto è ancora piccolo e con un potenziale smisurato ma i rischi sono ovunque: hackeraggi, regolamentazioni. Per questo motivo l’allocazione nel portafoglio, a mio avviso, deve restare contenuta.
POLYGON
% di allocazione: 3%
Da buon Ethereum-fan quale sono, una piccola parte del portafoglio ho scelto di dedicarla a Polygon in quanto questo progetto mira a offrire un framework per la creazione di soluzioni di scalabilità compatibili con Ethereum. Le sidechain di Polygon possono offrire diversi vantaggi, in particolare un aumento della portata delle transazioni e commissioni ridotte. Se hai utilizzato la rete Polygon, avrai notato che è incredibilmente veloce e molto economica rispetto ad Ethereum. Cosa puoi fare come utente su Polygon? Incredibilmente, puoi effettuare operazione simili a quelle su Ethereum, ma molto più economiche e veloci. Alcune delle dapp DeFi più popolari sono già state trasferite su Polygon, come Aave, 1inch, Curve e Sushi. Ci sono anche alcune applicazioni native che non esistono altrove, come QuickSwap e Slingshot.
Polygon, in futuro, mira ad offrire più soluzioni di scalabilità, tra cui zk rollups, optimistic rollups e blockchain stand-alone che dovrebbero contribuire a creare un ecosistema Ethereum di Layer 2 più vivace e interconnesso.
Conclusioni
Il portafoglio dedicato ai digital assets contiene quei progetti che ritengo leader nei loro ambiti e che penso abbiano mostrato affidabilità e coerenza durante il loro percorso. Ognuno di loro ha grandissimo potenziale la cui espressione non dipende esclusivamente dal progetto in sè ma anche da numerosi fattori esterni a cui il mondo dei digital assets è in qualche modo legato (mercati tradizionali, situazione macroeconomica, regolamentazioni, etc.). Personalmente sono fiducioso che nel lungo periodo questi progetti cresceranno bene e restituiranno agli investitori grandi soddisfazioni. Ovviamente là fuori esistono moltissimi altri progetti validi alcuni dei quali nel tempo potrebbero entrare a far parte del mio portafoglio, dopo un attento studio e valutazione.
Essere un crypto investitore in questo periodo non è facile, lo so, ma sono convinto che ci sia tanto valore in questa tecnologia e che con pazienza si potranno anche raccogliere succosi frutti. Time will tell!
Il viaggio continua, ci vediamo alla prossima tappa!
Avvertenza: l’autore dell’articolo detiene o potrebbe detenere alcuni degli asset digitali citati. Il presente articolo non rappresenta un consiglio d’investimento ed è da intendersi a puro scopo informativo, non intende in alcun modo costituire sollecitazione al pubblico risparmio o promuovere alcuna forma di investimento, servizi di investimento, strumenti finanziari, prodotti bancari o assicurativi. L’articolo non costituisce una consulenza in materia di investimenti in strumenti finanziari e non si formula alcun parere, opinione o giudizio in merito all’opportunità di acquistare o sottoscrivere strumenti finanziari per il potenziale investitore. Il redattore non è responsabile degli effetti derivanti dall’utilizzo dei contenuti qui scritti. Ciascun investitore dovrà formarsi un un autonomo convincimento in merito all’opportunità di effettuare investimenti, anche consultando altre fonti. Pur facendo il possibile per rispondere a requisiti di attendibilità, correttezza, accuratezza e attendibilità, il redattore è sollevato da ogni responsabilità per eventuali errori o inesattezze nel contenuto di tali informazioni per cause non imputabili allo stesso. Non è possibile riprodurre, elaborare, immettere in rete, trasmettere o distribuire in alcun modo, neppure parzialmente, l’articolo.