Cose da sapere quando s’investe sulle SaaS

Il termine SaaS, software come un servizio (software as a service), indica un modello di business adottato da ormai tantissime aziende che forniscono i propri prodotti (software, piattaforme, servizi, contenuti digitali etc…) a fronte della sottoscrizione di un abbonamento mensile o annuale.

Un esempio di SaaS è Adobe. Mentre un tempo compravate a carissimo prezzo ogni nuova versione di Photoshop, oggi è sufficiente pagare un abbonamento mensile di poche decine di euro per poterlo usare ed essere certi di avere l’ultimissima versione. Il software viene quindi pagato a “consumo”, proprio come Netflix e Spotify.

Ma cosa comporta per noi investitori questo modello di business? Quali sono i vantaggi, le metriche da conoscere, e tutto ciò che bisognerebbe prendere in considerazione prima d’investire i nostri risparmi su una SaaS?

1. Perdere soldi non è un problema

La prima regola aurea da fissarsi bene in testa è che questo tipo di aziende potrebbe non generare profitti per molto tempo, sopratutto nelle prime fasi. Il motivo è piuttosto ovvio: il fatturato è spalmato nel tempo, mentre le spese di marketing e vendite sono immediate. Nello specchietto sottostante potete vedere un classico esempio di SaaS che non genera ancora profitto pur facendo crescere il fatturato anno su anno.

Screenshot dell’ultima trimestrale di Appian.


Dato che il costo per acquisire un cliente viene compensato nel tempo, l’azienda deve essere abile nel trattenerlo per più anni possibili.

2. Le SaaS costano caro

Per investire sulle SaaS in forte crescita si deve essere disposti a pagare un prezzo alto rispetto alla valutazione odierna dell’azienda. Sentirete spesso altri investitori dire “Snowflake è troppo cara” e hanno in parte ragione. Le SaaS trattano a multipli elevati. Nella tabella sottostante trovate alcune delle SaaS più “care”. Proprio Snowflake tratta a 61.7 volte il fatturato dei prossimi 12 mesi (NTM sta per Next Twelve Months).

Fonte: https://cloudedjudgement.substack.com/ Iscrivetevi se volete ricevere una newsletter settimanale con dati e analisi sulle SaaS più promettenti.

Non bisogna però farsi scoraggiare da queste valutazioni e commettere l’errore di attendere o peggio, sperare, che il prezzo scenda. Per esempio Snowflake tratta a 112 volte le vendite (price to sales, un indice non presente nella tabella sopra), ma se il fatturato continuasse a crescere del 76% ogni anno ci metterebbe appena 4 anni ad arrivare a un price-to-sales di 24, o 5 per un PS di appena 13.7.

Investire su una SaaS equivale a credere nel futuro di un’azienda, un futuro a ben vedere neanche troppo lontano. Vien da sé che se oggi investite su Snowflake l’orizzonte temporale dovrebbe essere minimo di 5 anni. È vero che vale per tutte le aziende, ma a maggior ragione per le SaaS.

Naturalmente investire su aziende così care ha senso solo se la crescita del fatturato è alta e se il margine lordo è elevato (nella tabella hanno infatti tutte un GM superiore al 50/60%).

3. Le metriche da conoscere

Quando si analizza una trimestrale di una SaaS focalizzerei l’attenzione sulle seguenti metriche:

  • Ricavo ricorrente annuo (ARR, annual recurring revenue): sono le entrate che un’azienda si aspetta di ricevere dalla propria base clienti su base annuale. Altrettanto importante è la MRR, ossia il ricavo ricorrente mensile.
  • MRR Churn (tasso di abbandono): questo valore indica il numero di clienti che interrompono l’abbonamento su base mensile
  • Margine lordo: percentuale del ricavo che resta dopo aver tolto tutti i costi per fornire il servizio.
  • Costo acquisizione cliente: questo valore indica quanto spende l’azienda per acquisire ogni singolo cliente.
  • Customer lifetime value (CLV): è il ricavo che ci si aspetta di generare da un cliente finché userà le soluzioni dell’azienda. Viene calcolato moltiplicando il ricavo medio con la permanenza media. Questo valore è bene che sia superiore al costo acquisizione per cliente.
  • Net revenue retention rate: questa metrica ci dice se i clienti stanno aumentando lo spending, magari aumentando l’utilizzo o aggiungendo nuovi prodotti. 

4.Svantaggi e vantaggi

Le SaaS sono notoriamente molto volatili. Basta un rallentamento nella crescita o un piccolo cambiamento a livello macro economico per far girare il vento. È questo il caso di Zoom Video, le cui azioni hanno perso quasi il 50% dai messimi del 2021 (vedere grafico) dopo essere decuplicate in pochi mesi.

Ciò non implica che sia necessariamente un cattivo investimento: la volatilità è una caratteristica comune a quasi tutte le SaaS. Spesso è sufficiente attendere pochi mesi o anni prima di assistere a un nuovo rally. Se per molti la volatilità è uno svantaggio, per altri è un vantaggio perché dà la possibilità di costruire la posizione nel tempo (sempre a patto che le metriche siano positive e incoraggianti).

Al di là dell’andamento del titolo azionario, i vantaggi di questo modello di business sono consistenti sia per l’azienda che per i clienti. Il provider prevede meglio un flusso ricorrente di entrate e i clienti possono contare su un servizio sempre aggiornatissimo oltreché affrontare costi iniziali inferiori.

5. Aziende SaaS da aggiungere alla watchlist

Spotify e Netflix sono l’esempio “consumer” più noto in Italia. Oltreocèano un altro brand che sta adottando parzialmente questo tipo di business è Peloton, in quanto alla vendita dell’hardware affianca la sottoscrizione di un abbonamento per usufruire di contenuti originali. Il margine per queste compagnie non è elevato come altre SaaS perché i costi per produzione dei contenuti sono molto elevati.

Sul fronte B2B invece la lista è decisamente più corposa. Oltre alle già citate Adobe e Zoom è doveroso citare Snowflake, Crowdstrike, HubSpot, Salesforce, DocuSign, Atlassian, Zscaler, Appian e Shopify.

Fonti:
Per approfondire l’ARR: https://it.livingeconomyadvisors.com/1528-what-is-annual-recurring-revenue-arrCostumer Lifetime Value: https://www.causal.app/calculate/snowflake-customer-lifetime-valueCAC payback period: https://www.geckoboard.com/best-practice/kpi-examples/cac-payback-period/

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