Yext: la search diventa più intelligente

Sembra un millennio fa quando a casa arrivava l’elenco telefonico insieme alle mitiche Pagine Gialle. Da allora il mondo è cambiato molto velocemente: oggi se abbiamo bisogno di cercare un’azienda, o il contatto di un’attività, troviamo tutto in pochi secondi grazie al nostro smartphone. Non sempre però otteniamo ciò che vogliamo: annunci pubblicitari, informazioni incomplete o non aggiornate rischiano di rendere la ricerca un’operazione frustrante, spesso infruttuosa. Per le aziende però, piccole o grandi che siano, fornire una risposta precisa e puntuale fa tutta la differenza del mondo.

In loro soccorso arriva Yext, medium-cap americana fondata nel 2006 con l’obiettivo di aiutare aziende e organizzazioni a dare le risposte che gli utenti cercano. In questo articolo spiegherò perché penso possa essere il momento giusto per comprare le azioni Yext.

Ma non c’è già Google?

Il problema non è tanto che manchi un motore di ricerca, il problema è che ce ne sono troppi.
Oggigiorno un’attività, come per esempio un ristorante, deve essere presente su Google, Google Maps, Amazon Alexa, Siri, Bing, TripAdvisor, Facebook, Pagine Gialle… Tenere aggiornate le informazioni su ogni touchpoint richiede uno sforzo sovrumano. Yext risolve il problema dando informazioni accurate e aggiornate a tutte le piattaforme. Lo fa usando un Knowledge Graph, (in italiano sarebbe grafo della conoscenza) con il quale struttura i dati che l’azienda vuole rendere pubblici e li mette in pancia a motori di ricerca, assistenti virtuali e chi più ne ha più ne metta.

Listings” è solo uno dei prodotti dell’intera offerta Yext, gli altri sono:

  • Answers: strumento di ricerca semantica da integrare nel sito dell’azienda. Potete avere un’assaggio dell’esperienza provando il tool integrato nel sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Digitando la domanda compariranno alcune frasi pre-compilate che vi faranno credere di esser letti nel pensiero.
  • Pages: per avere pagine del sito AI-ready e ottimizzare le conversioni.
  • Reviews: le recensioni degli utenti sono un importante strumento di marketing. Stimolarle, monitorarle e moderarle è più semplice con Yext.

Casi studio

Le ricadute sul business sono positive e potete farvi un’idea dell’utilità di Yext leggendo le storie dei clienti.

A titolo d’esempio ho selezionato il case study di Marriot International, che, nel 2016 ha testato Yext per “razionalizzare” le informazioni di oltre 1400 proprietà sparse in 120 paesi. Queste hanno ottenuto il 26% in più di ricerche e il triplo di visite ai profili rispetto ad altre strutture alberghiere equiparabili.

Anche Sixt, grazie a Yext, riesce a gestire le informazioni di 1700 sedi su oltre 100 piattaforme, tutto comodamente da una dashboard. Questo gli ha permesso inoltre di registrare un aumento di interazioni (chiamate, richiesta di informazioni etc…) del 29%.

Azioni Yext: opportunità, rischi e valutazione attuale

Curare la propria presenza online è un’attività imprescindibile per piccole, medie e grandi imprese. La pandemia ha accelerato il processo di digitalizzazione e ha costretto molte attività a mettersi al passo con i tempi. In un’ecosistema così frastagliato composto da motori di ricerca, social e assistenti virtuali, Yext rappresenta una risorsa preziosa, un unico punto d’accesso da cui impostare e avere il pieno controllo sulle risposte da fornire alle domande dei clienti.

Qual è il rischio di investire in azioni Yext? I prolungati lockdown stanno rallentando l’adozione dei suoi prodotti. Inoltre, visto che Yext sta creando un mercato nuovo ancora sconosciuto alle aziende, dovrà investire molto in marketing e vendite. Prospettive non proprio positive che hanno contribuito a tenere lontano gli investitori dal titolo che, non a caso, viene scambiato a valori di poco superiori a quelli dell’IPO datato metà 2017.

Yext capitalizza poco più di 2 miliardi di dollari e ha chiuso il 2019 con entrate pari a 298 milioni di dollari. Nonostante dal 2017 a oggi la revenue sia aumentata del 179%, il P/S ratio è rimasto a 5, segno che il mercato non si aspetta una crescita sostenuta nei prossimi anni. Il Q3 ha ovviamente evidenziato un rallentamento della crescita e le guidance tiepide per il Q4 hanno scoraggiato gli investitori. Con la ripresa economica post-pandemica le cose potrebbero cambiare velocemente e quindi, acquistare le azioni Yext in ottica lungo periodo potrebbe rivelarsi una strategia premiante visto il forte “sconto” a cui il titolo tratta.

Conclusioni

In un recente articolo pubblicato da Yext, l’azienda ha lanciato una frecciatina davvero pungente verso Big G.
Come ben sapete “se non paghi per un prodotto, sei tu il prodotto” e quindi non deve stupire se oggi, un motore di ricerca nato con le migliori intenzioni, si trovi in un delicato equilibrio tra gli interessi dei brand e quelli dei consumatori.

Sarò un inguaribile romantico, ma da sempre simpatizzo per gli outsider, o per chi ha il coraggio di prendere una posizione netta e voler cambiare le regole del gioco.

Detto ciò, Yext è quanto c’è di più lontano dal mio stile d’investimento perché di solito preferisco aziende considerate “sopravvalutate” ma che hanno una comprovata e robusta crescita alle spalle e alti margini. Tutto cambia quando ti ritrovi in un contesto in cui gli indici sono ai massimi storici e le valutazioni di molte aziende iniziano a essere gonfiate. Il rapporto rischio/opportunità mi sembra decisamente favorevole quindi aprirò sicuramente una posizione nelle prossime settimane, tenendo un occhio puntato su alcuni fattori tra cui il tasso di crescita dei clienti (attualmente a poco più di 2300).

Sperando di non aver sbagliato ricerca, auguro buoni investimenti a tutti.

Avvertenza: l’autore non detiene azioni Yext ma potrebbe acquistarle a partire dalle prossime 72 ore. il presente articolo non rappresenta un consiglio d’investimento ed è da intendersi a puro scopo informativo, non intende in alcun modo costituire sollecitazione al pubblico risparmio o promuovere alcuna forma di investimento, servizi di investimento, strumenti finanziari, prodotti bancari o assicurativi. L’articolo non costituisce una consulenza in materia di investimenti in strumenti finanziari e non si formula alcun parere, opinione o giudizio in merito all’opportunità di acquistare o sottoscrivere strumenti finanziari per il potenziale investitore. Il redattore non è responsabile degli effetti derivanti dall’utilizzo dei contenuti qui scritti. Ciascun investitore dovrà formarsi un un autonomo convincimento in merito all’opportunità di effettuare investimenti, anche consultando altre fonti. Pur facendo il possibile per rispondere a requisiti di attendibilità, correttezza, accuratezza e attendibilità, il redattore è sollevato da ogni responsabilità per eventuali errori o inesattezze nel contenuto di tali informazioni per cause non imputabili allo stesso. Non è possibile riprodurre, elaborare, immettere in rete, trasmettere o distribuire in alcun modo, neppure parzialmente, l’articolo.

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