Quante volte nella vita si ha la fortuna di poter investire in aziende talmente visionarie e innovative da essere le prime a creare, di fatto, una nuova industria?
Pochissime!
E anche quando si ha questa fortuna bisogna avere quel pizzico d’intuito per riconoscere l’opportunità e possedere una buona predisposizione al rischio. Sono occasioni rarissime che possono garantire rendimenti “stellari”, a patto di saper gestire estrema volatilità.
E oggi credo fermamente di essere di fronte a una di quelle opportunità, una di quelle per cui vale la pena gettare il cuore al di là dell’ostacolo e…godersi la vista.

Allacciatevi le cinture, si parte.
Se tutto va bene, entro la fine del 2020, o al massimo la prima metà del 2021, il turismo spaziale sarà realtà. Virgin Galactic (NYSE: SPCE) è ad un passo dal completare le ultime certificazioni richieste dalla Federal Aviation Administration per effettuare voli commerciali nello spazio. La scelta di nominare CEO Michael Colglazier, precedentemente presidente e direttore del settore parchi di divertimento Disney, fa ipotizzare che il sogno, inseguito da ben 15 anni, stia per diventare realtà.

Virgin Galactic si definisce così:
We are the world’s first commercial spaceline and vertically integrated aerospace company. With our sister company, The Spaceship Company we are developing and operating a new generation of space vehicles to open space for everyone.
Era dalla guerra fredda che non si vedeva tanto interesse per lo spazio.
Ci sono voluti due uomini visionari come Musk e Richard Branson per far sognare a occhi aperti miliardi di persone. Guardate la meraviglia di questo bambino e capirete perché investire su Virgin Galactic va oltre i freddi numeri di un foglio di bilancio.

Perché investire su Virgin Galactic
I primi voli costeranno circa 250.000$ e saranno quindi accessibili solo a circa 2 milioni di persone, come comunicato dalla stessa azienda in occasione dell’earning report Q1. Adottando economie di scala, migliorando le tecnologie e diminuendo i costi dei voli il pubblico potenziale diventerebbe decisamente più nutrito.

Oltre al vantaggio competitivo maturato in questi 15 anni, ci sono altre aree che permetterebbero a Virgin Galactic di trarre importanti utili. Per esempio, tra maggio e giugno, l’azienda ha annunciato di aver stretto due accordi con la NASA: il primo per lo sviluppo di voli ipersonici, il secondo per allenare privati a diventare astronauti con il fine di intraprendere viaggi spaziali più lunghi, per esempio verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
E con un CEO che ha guidato la divisione parchi Disney per anni, non mi stupirei se aprissero parchi tematici in giro per il mondo, magari vicino alle piste da cui decolleranno i futuri “astronauti”.
Da considerare poi c’è un trend di fondo iniziato 15 anni fa, quando l’intera industria spaziale ha visto aumentare gli utili ad un ritmo annuo di poco inferiore al 7% .
I rischi
Lo spazio è un ambiente inospitale e arrivarci non è facile. La storia della NASA è costellata di incidenti fatali. L’uomo è arrivato sulla luna solo dopo aver sacrificato vite di cani, scimmie e purtroppo uomini.
Anche Virgin Galactic ha perso un pilota durante un test nel 2014 e non c’è alcuna garanzia che un altro grave incidente non si verifichi prima, o dopo, l’inizio dei voli commerciali.
L’azienda non ha generato alcun utile eppure alla chiusura dei mercati il 31 luglio capitalizzava più di 4 miliardi di dollari, 916 volte le vendite previste per quest’anno.
Molte persone, per molto meno, hanno deciso di non investire su Tesla (e ancora oggi sono stupidamente convinte che si tratti di una bolla, ma quello è un altro discorso che farò più avanti) quindi voglio che sia chiaro qual è il rischio d’investire oggi su Virgin Galactic: se nei prossimi anni la compagnia dovesse faticare ad attirare clienti o aziende interessate a questo tipo di voli, più che allo spazio, assisteremmo alla bancarotta.
To the moon
I trader amano usare l’espressione “To the moon” (letteralmente “Verso la luna”) per indicare guadagni da capogiro in seguito a notizie che fanno aumentare il valore dell’azienda. Io, che sono investitore con un’ottica di lungo periodo, mi auguro che Virgin Galactic arrivi per davvero alla luna, portandosi dietro il prezzo delle sue azioni.

Secondo la Camera di Commercio USA il giro d’affari legato allo spazio potrebbe raggiungere l’astronomica cifra di 1.5 trilioni di dollari. Ma visti i rischi bisogna restare con i piedi per Terra (concedetemi la maiuscola vista l’occasione) e consiglio quindi di non investire più del 1% del proprio portafoglio.
Il titolo entra di diritto nel portafoglio che ho denominato #gamechanger, perché capace di creare per primo un intero nuovo settore che prima non esisteva.
Se interessati all’azienda vi consiglio d’iscrivervi al canale Youtube Virgin Galactic e di visitare il sito. Se invece siete già milionari potete prenotare un posto qui. In tal caso ci tengo a far sapere che sono disponibile in qualità di accompagnatore, sarò bravissimo a calmarvi durante il decollo e a tenervi la mano durante l’atterraggio. Costo del biglietto naturalmente a carico vostro.
Buoni investimenti a tutti.